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In breve
All’alba del Novecento, Edward Gordon Craig (1872-1966) intravede un teatro del tutto diverso da quello che si andava facendo, in cui il regista è l’unico autore, la scena diventa una scrittura e la dimensione visiva ha una funzione drammaturgica. Regista di pochi spettacoli che ebbero un effetto dirompente, Craig fu portatore di un pensiero teorico esplosivo che ridisegnò gli statuti del teatro come arte immaginandolo come il luogo in cui si incontrano l’utopia della visione artistica e la materialità del mestiere. Ricostruirne la figura è un modo per vedere come il teatro si avviò verso la sua modernità mirando a un futuro che si voleva fosse anche la sua autentica dimensione artistica. Perché quello che andava fatto, per Craig, non era riformarlo, il teatro, ma inventarlo daccapo.
Il volume fa parte della serie Percorsi e dimensioni del teatro diretta da Lorenzo Mango e Franco Perrelli
Indice
Riteatralizzare il teatro. Una premessa
1. Dentro e fuori il teatro. La formazione
Alla scuola di Irving/Fuori dal teatro
2. Le regie inglesi
Uno stage manager sperimentale/Il trittico di Purcell/Bethlehem e The Vikings/Primi approcci alla scrittura/I masques. Un progetto
3. Dopo la pratica, la teoria. La maturità artistica
Germania/L’arte del teatro/La Über-Marionette/Nei dintorni della Über-Marionette/Screens/La scuola
4. Le regie della maturità
Rosmersholm/Amleto/I pretendenti alla corona/La Passione secondo Matteo
5. I teatri di carta
“The Mask”/Il teatro disegnato/I libri
6. Gli ultimi anni
Bibliografia