I due Pasolini
Ragazzi di vita prima della censura
Edizione: 2018
Collana: Lingue e Letterature Carocci (255)
ISBN: 9788843086627
- Pagine: 148
- Prezzo:€ 15,20
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In breve
Il 13 aprile 1955 Pier Paolo Pasolini invia a Livio Garzanti il dattiloscritto di Ragazzi di vita. Crede di aver chiuso i conti con quel romanzo che aveva tanto faticato a prendere una forma e si riserva di apportare giusto qualche minimo intervento più avanti, in bozze. Non andrà così. In maggio Pasolini scrive a Vittorio Sereni di trovarsi fra le mani «bozze mezze morte, da correggere e da castrare»: Garzanti è stato preso da «scrupoli moralistici», «si è smontato». Troppe parolacce, troppa violenza, troppe situazioni spinte. Troppe bestemmie. Troppe pagine che sembrano fatte apposta per portare dritti in tribunale. È un vero ultimatum: o il romanzo si taglia e si corregge, o non si fa. Questo studio racconta, dopo alcuni necessari antefatti, la storia dei «giorni atroci» dell’autocensura. Con il marchio di Garzanti, e con il titolo Ragazzi di vita, i lettori conosceranno un romanzo che aveva cambiato temperatura, ed era diventato, di fatto, un altro libro.
Indice
Premessa
1. A Roma, nel 1950: all’insegna della Ferro-Beton
2. L’Ur-Ragazzi di vita: quando Il Ferrobedò era un trittico
3. Altri esperimenti: quando le carte romane e friulane si rimescolano, e riaffiorano fantasmi marini
4. L’incontro con l’editore
5. La prima versione della Biblioteca nazionale di Roma
6. Il dattiloscritto inviato a Livio Garzanti: quando Pasolini credeva di aver finito il suo romanzo
7. Bozze «da correggere e da castrare»: i giorni dell’autocensura
8. «Il mio libro letto dagli altri»: quando Ragazzi di vita è stampato e va per la sua strada
Appendice. Il processo a Ragazzi di vita, nonostante tutto
Documenti
Bibliografia
Indice dei nomi