Interpretare l'agire: una sfida teorica
a cura di: Bruno Maggi
Edizione: 2011
Collana: Biblioteca di testi e studi (678)
ISBN: 9788843062195
- Pagine: 272
- Prezzo:€ 21,00
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In breve
Interpretare l’agire è una sfida teorica, in cui si impegnano gli autori di questo libro. Quattro studiosi più anziani – Yves Clot, Daniel Faïta, Bruno Maggi, Gilbert de Terssac – e nove più giovani – Roberto Albano, Maryse Bournel Bosson, Tommaso Maria Fabbri, Giovanni Masino, Bernard Prot, Angelo Salento, Frédéric Saujat, Jens Thoemmes, Marco Zamarian – presentano i loro punti di vista su diversi aspetti dell’agire umano in vari quadri disciplinari: psicologia, sociologia, economia, diritto, linguistica, scienze dell’educazione e il campo di studio interdisciplinare dell’organizzazione intesa come regolazione dell’azione sociale. Sviluppando sia teorie dell’azione, sia teorie dell’attività, gli autori di questo volume rispondono alla sfida dell’interpretazione dell’agire nella condivisione di un medesimo orientamento epistemologico, che permette di superare vecchi dilemmi: soggetto/realtà, individuo/società, attore/sistema, azione/struttura… e infine comprendere/spiegare.
Indice
Introduzione. Interpretare l’agire di Bruno Maggi
La sfida teorica
Teorie dell’azione
Teorie dell’attività
Differenti percorsi verso un orientamento comune
La «terza via» epistemologica
La struttura del volume
Parte prima
Teoria della clinica dell’attività di Yves Clot
Introduzione
Dalla clinica dell’attività a Vygotskij e ritorno
Oggettività e soggettività: una causalità storica
Reale e realizzato: un conflitto motore dello sviluppo
Potere d’azione?
L’efficacia dell’attività: tra senso ed efficienza
Alternanza funzionale
Efficacia e salute
Sviluppo del mestiere: l’attività «si spiega» con l’organizzazione
Conclusioni
Teoria dell’attività linguistica di Daniel Faïta
Lavoro, linguaggio, attività: rapporti problematici in corso di concettualizzazione
Un diverso destino per il segno
Linguaggio e lavoro: un passaggio obbligato verso una teoria dell’attività linguistica
La parola del lavoro
Il lavoro non parla in un modo qualsiasi, né a chiunque
Sostenere una concettualizzazione del linguaggio come attività
Posizione delle scienze del linguaggio e fonti di controversie
Lavoro, attività, soggetto al lavoro, risorse per agire: legami indissolubili
Nozioni e concetti fondamentali
Superare le conseguenze della chiusura disciplinare: alcuni punti d’appoggio
Un oggetto trasformato, un pensiero in trasformazione
Il dialogo come quadro dell’attività e l’enunciato come unità dello scambio
La situazione di lavoro: un quadro privilegiato per affrontare il dato e il creato
Gli ostacoli opposti da una realtà in permanente sviluppo
Conclusione
Teoria dell’agire organizzativo di Bruno Maggi
Introduzione
Agire, agire sociale, azione e decisione
Il processo d’azione
Razionalità relativa e ordine provvisorio
Regole e regolazione
Regolazione e coordinamento
Regolazione e cooperazione
Regolazione e potere
Valutazione e costrittività
Interdisciplinarità e presupposti epistemologici
Ricerca e formazione
Teoria del lavoro d’organizzazione di Gilbert de Terssac
Introduzione
Punti di vista sul lavoro: lavoro regolato o soggetto strategico
Il lavoro come produzione di regole: una prospettiva diversa
Regola e azione
Rappresentazione e azione collettiva
Potere e negoziazione
Conclusioni
Parte seconda
La socializzazione nella famiglia di Roberto Albano
Introduzione
La socializzazione in famiglia come regolazione di processi di azioni e decisioni
Processo di civilizzazione e informalizzazione delle relazioni genitori-figli: una lettura eliasiana
Contro la socializzazione come "trasmissione culturale"
Limiti interpretativi delle definizioni convenzionali
Un commento di alcuni dati empirici
Conclusioni
Rapporti dinamici tra linguaggio e attività di Maryse Bournel Bosson
Introduzione
Dare la parola al lavoro: una sfida metodologica
Fornire al linguaggio una concezione dialogica: una sfida teorica
Una concezione del linguaggio e dello sviluppo dell’attività diversa da tante altre
Movimenti dialogici e sviluppo dell’attività
Conclusioni
L’apprendimento organizzativo di Tommaso Maria Fabbri
Il problema di conoscenza
Una proposta teorica
Altri punti di vista sull’apprendimento organizzativo
Un confronto
La tecnologia come razionalità tecnica di Giovanni Masino
Introduzione
Il concetto di tecnologia
Il percorso di ricerca: il cad e la progettazione industriale
Tecnologia e artefatti
Progettazione, adozione, uso
Artefatti e razionalità tecnica
Un confronto con prospettive alternative
Conoscenza del lavoro e riconversioni professionali di Bernard Prot
Introduzione
L’orientamento nell’età adulta in una "società della conoscenza"
Analisi dell’attività d’orientamento e sviluppo del mestiere di consigliere
Due modi di generalizzazione del pensiero durante tutta la vita
Le acquisizioni dall’esperienza: dal genere professionale allostile d’attività
Convalidare le acquisizioni: riorientare l’esperienza
Sviluppare i quadri di riferimento o sviluppare il pensiero personale?
Spiegare per comprendere e viceversa
Conclusione
Per una sociologia del diritto del lavoro di Angelo Salento
Definizione del campo di indagine e approccio teorico
Elementi per una teoria sociologica del campo giuslavoristico
Elementi di analisi per la regolazione del lavoro nel regime di accumulazione flessibile
Conclusioni
L’attività d’insegnamento di Frédéric Saujat
Introduzione
Imparare a insegnare
Un’illustrazione clinica
Gli inizi nel mestiere: una comunità di occupazioni e di preoccupazioni
Discussione
La negoziazione del tempo di lavoro di Jens Thoemmes
Introduzione: la contrattazione collettiva come lavoro d’organizzazione
Il percorso di ricerca: un nuovo schema d’azione della contrattazione collettiva in venti anni
Il ricorso al concetto di lavoro d’organizzazione
Un lavoro di negoziazione in 5 fasi
La regolazione sociale: interesse e interpretazione di un quadro teorico
Discussione
Artefatti cognitivi e routine organizzative di Marco Zamarian
Introduzione
Un punto di partenza: la realizzazione della centralità del “rifare"
La rappresentazione per l’azione: gli strumenti e loro caratteristiche comuni
Le routine organizzative come strumento del “ri-fare"
Gli artefatti cognitivi come strumento del "ri-fare"
Idea behaviorista di routine e sue contraddizioni
Il concetto di artefatto nelle interpretazioni positiviste e soggettiviste
Limiti attuali della teoria e direzioni di ricerca
Bibliografia
Gli autori