In breve
I maggiori studiosi del mondo classico degli ultimi due secoli hanno sempre avuto occhi e orecchi attenti al rapporto tra la loro disciplina e la società in cui vivevano. Il libro ripercorre le esperienze di alcuni grandi maestri dell’antichistica: Friedrich August Wolf tra Goethe e Schelling, Wilamowitz e Nietzsche di fronte all’affermarsi dell’impero prussiano,Werner Jaeger e Bruno Snell nell’Europa lacerata dall’avvento del nazismo, Jean-Pierre Vernant tra marxismo e strutturalismo, fino al filologo immaginato da Thomas Mann come suo alter ego nel Doctor Faustus, nella ricorrente memoria dell’intransigenza di Lutero e della compiacente tolleranza di Erasmo da Rotterdam. Il lettore è così condotto, fuori di ogni tecnicismo ma sempre nel merito della disciplina, fino al più recente classicismo invocato come fulcro di una pretesa identità occidentale.
Indice
Il filologo e la memoria
Wolf: la fondazione della scienza dell’antichità
Wilamowitz: la filologia all’ombra del potere
Jaeger: il classicismo tra protestantesimo e cattolicesimo
Mann: l’artista e gli humaniora
Nostalgie della tragedia
Snell: filologia e storia dello spirito
Vernant: l’antropologia e il mito
Autore e opera nella Grecia antica
Dimenticare i Greci
Bibliografia
Indice dei nomi