In breve
È ormai consolidata l’idea secondo cui tra scienze naturali e discipline umanistiche esista una netta distinzione: le prime cercherebbero di spiegare oggettivamente il mondo individuando principi e leggi generali, le seconde di interpretarlo in maniera soggettiva concentrandosi su particolari espressioni dell’essere umano; le prime sono empiriche, le seconde ermeneutiche. Eppure non è così. Prendendo in considerazione in una sola e coerente trattazione le principali discipline umanistiche (linguistica, storiografia, filologia, musicologia, teoria dell’arte ecc.), Rens Bod ne offre la prima storia generale dall'antichità al xx secolo e scardina le premesse di questa distinzione. Sin dalle origini e praticamente in tutte le civiltà (dalla Cina all'Europa, passando per l’Africa) tali discipline risultano accomunate proprio dalla ricerca di principi generali e pattern nel proprio oggetto di studio. Inoltre, alcune loro scoperte hanno trovato applicazioni nei più vari e inimmaginabili ambiti e avuto conseguenze tali da cambiare il mondo. Ciò spinge a considerarle scienze a tutti gli effetti – scienze umanistiche – e a rivendicare per Panini, Valla, Bopp e molti altri umanisti troppo spesso dimenticati un posto accanto a Galileo, Newton e Einstein.
Indice
Prefazione alla traduzione italiana
Introduzione. La ricerca di principi e di pattern
1. Antichità. L’alba delle scienze umanistiche
Linguistica: la nascita della grammatica/Storiografia: il problema delle fonti e la forma del passato/Filologia: il problema della ricostruzione dei testi/Musicologia: le leggi dell’armonia e della melodia/Teoria dell’arte: la riproduzione visiva del mondo/Logica: le regole del ragionare/Retorica: l’oratoria come disciplina/Poetica: lo studio della letteratura e del teatro/Conclusione: i pattern comuni nelle scienze umanistiche del mondo antico
2. Medioevo. L’universale e il particolare
Linguistica: dalle regole agli esempi/Storiografia: la storia universale e la teoria formale della trasmissione/Filologia: copisti, enciclopedisti e traduttori/Musicologia: la formalizzazione della pratica musicale/Teoria dell’arte: seguire le regole e infrangerle/Logica: le leggi del sillogismo valido/Retorica e poetica: un assortimento variegato di regole/Conclusione: le innovazioni nelle scienze umanistiche medievali
3. Prima età moderna. L’unità delle scienze umanistiche
Filologia: regina del sapere della prima età moderna/Storiografi a: la diffusione della filologia e la secolarizzazione della concezione del mondo/Linguistica e logica: sotto il giogo dell’Umanesimo/Musicologia: l’anello mancante tra Umanesimo e scienze naturali/Teoria dell’arte: un punto di svolta nella rappresentazione del mondo visibile/Retorica: scienza del tutto (o del nulla)?/Poetica: il classicismo in extremis/Conclusione: vi fu progresso nelle scienze umanistiche della prima età moderna? 4. Età moderna. Le scienze umanistiche rinnovate
Storiografi a: la storicizzazione del mondo/Filologia: una disciplina compiuta?/Linguistica e logica: le leggi del linguaggio e del significato/Musicologia: storica versus sistematica/Storia dell’arte e archeologia: verso una filologia visiva/Studi letterari e sul teatro: la curiosa scomparsa della retorica e della poetica/Lo studio di tutta la cultura e di tutti i media: dagli studi sul cinema a quelli sui nuovi media/Conclusione. Scienze umanistiche moderne: frattura tra passato e presente?
5. Conclusioni. Le conoscenze e le scoperte delle scienze umanistiche che hanno cambiato il mondo
Appendici
A. Una nota sul metodo
B. Principali dinastie cinesi
Note
Indice analitico