In breve
«Prendete e mangiate, questo è il mio corpo [...]. Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue». Con queste parole Gesù istituisce la comunione. Oggi, però, sappiamo che l’eucaristia cristiana nasce dagli antichi simposi. Si è discusso a lungo su cosa si mangiasse e si bevesse nella Chiesa delle origini: formaggio, pesce o verdure? Latte, succhi o miele? Oppure soltanto pane? Lievitato o azzimo? Vino rosso o bianco? Solo per l’officiante o anche per i fedeli? In epoca moderna i dubbi non hanno fatto che aumentare: non sarebbe più igienico usare un calice personale? Il vino può essere anche analcolico e la farina senza glutine? E cosa si deve usare nei paesi in cui non si trovano né grano né vino? Vanno bene anche Coca-Cola, noci di cocco e succhi di frutta? Anselm Schubert racconta la storia dell’eucaristia dal primo Cristianesimo a oggi concentrandosi perla prima volta sugli alimenti utilizzati. Ne risulta una brillante ricostruzione che fa vedere con altri occhi il Cristianesimo e il suo rito più solenne.
Indice
Carne e pane, birra, vino e Coca-Cola: una storia culinaria della comunione
Parte prima
Il pane e il vino dei cristiani
1. Il culto del pasto nel cristianesimo delle origini (sino al 120)
2. Il pasto cultuale nella Chiesa antica (120-400)
3. Stati e tribù (400-800)
Parte seconda
Il pane e il vino della Chiesa
4. La clericalizzazione delle sostanze (800-1050)
5. Una cultura eucaristica (1050-1525)
Parte terza
Il pane e il vino della fede
6. La disputa sul corpo di Dio (1525-1830)
7. Il corpo di Dio nell’epoca industriale (1830-1970)
8. Il ritorno della varietà (dal 1970)
Epilogo
Il «cocco della vita», un futuro antico
Ringraziamenti
Glossario
Note
Bibliografia
Indice dei nomi